V1 Imaging chip: come il nuovo chip vivo migliora la user-experience

vivo 1

Recentemente vivo ha annunciato il V1 Imaging chip: un’innovazione nata da un progetto autonomo dell’azienda frutto di una fase di sviluppo durata 24 mesi e del lavoro di 300 persone del dipartimento R&D ed esperti del laboratorio di imaging di vivo. Un impegno che si è concentrato sullo sviluppo di un chip completamente personalizzato e dedicato alle applicazioni di imaging che può davvero fare la differenza per l’esperienza degli utenti. I vantaggi principali sono sicuramente legati all’ambito fotografia e video-making da mobile, ma cosa cambia davvero nei dispositivi vivo equipaggiati con il nuovo V1?

Nuove funzionalità per condizioni di scarsa luminosità

Il chip V1 dà il meglio di sé proprio nelle situazioni più complesse ovvero quando, ad esempio, si scattano immagini e si registrano video di notte o in situazioni di illuminazione insufficiente. Le nuove funzionalità sono state integrate proprio con l’obiettivo di elevare l’esperienza fotografica a livelli professionali: Real-Time Extreme Night Vision permette agli utenti di visualizzare in tempo reale l’anteprima dello scatto finale e manualmente regolare l’esposizione ed evitare di scattare foto notturne troppo luminose mentre, la modalità Super Night Video, migliora la nitidezza e la luminosità dei video notturni. La tecnologia di riduzione del rumore dell’immagine e di miglioramento della luminosità del chip di imaging V1 è in grado di monitorare la luce ambientale in tempo reale, separare i soggetti da fotografare dal rumore di fondo utilizzando algoritmi IA così da preservare ogni dettaglio e ridurre in maniera accurata il rumore delle immagini.

Velocità ed efficienza energetica: fino al 50% di consumo di batteria mentre si fanno foto o si registrano video

Il chip V1 di vivo combina tre fattori chiave che riguardano lo sviluppo dei microchip: elevata capacità di calcolo, bassa latenza e bassi consumi energetici portando le grandi capacità di un computer desktop nel mondo mobile. Ottimizzando l’architettura del chip e velocizzando i processi in lettura e scrittura, vivo ha raggiunto l’equivalente di 32MB di memoria cache direttamente nel chip. Grazie a ciò, V1 può elaborare operazioni complesse ad alta velocità come una CPU ed elaborare informazioni in parallelo come una GPU o un DSP (Digital Signage Processor). Durante la gestione dei complessi algoritmi di immagine che richiedono altissime prestazioni, V1 consuma il 50% in meno di energia, comparato ad uno stesso sistema che sfrutta solamente il software. In questo modo, V1 aumenta la potenza di elaborazione delle immagini riducendo il carico di lavoro sul chip stesso, influenzandone quindi i consumi, soprattutto mentre si sfrutta la Super Night Video Mode. Grazie alle migliorie in termini di performance ed efficienza, gli utenti potranno creare contenuti foto e video di altissima qualità anche per periodi prolungati.

In vivo siamo costantemente impegnati nello sviluppo di tecnologie in grado di elevare l’esperienza fotografica mobile a livelli professionali e lo sviluppo del chip proprietario V1 plasmerà la nuova era dell’industria del mobile imaging. Con il nostro chip V1 siamo entrati nell’epoca dell’elaborazione delle immagini a livello hardware per consentire ai nostri utenti, appassionati di fotografia e non, di realizzare scatti straordinari” – ha affermato Lindoro Ettore Patriarca, Direttore Marketing & Retail di vivo Italia.

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