Giornata Europea delle Lingue (26.9) – Un sondaggio di Wiko svela quali sono le abitudini e le preferenze linguistiche degli italiani online

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Si stima che siano tra le 6 e le 7 mila le lingue parlate in tutto il mondo: tra idiomi ufficiali, parlate regionali, dialetti, gestualità, linguaggi inventati e slang, la Terra è un vero e proprio “melting pot”, è proprio il caso di dirlo. Con la globalizzazione, i social network e la formazione internazionale, poi, anche i confini tra una lingua e l’altra sono diventati più confusi e sono sempre di più le occasioni di imparare lingue diverse dalla propria.

Tra app, social, corsi e giochi a portata di smartphone, diventare poliglotti non è mai stato così semplice. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Wiko sulla propria community Instagram, infatti, un buon 59% del campione dichiara di essersi approcciato a una lingua straniera grazie a questi strumenti.

Ma quali sono le abitudini e le preferenze linguistiche degli italiani online?

Wiko – brand franco-cinese di telefonia da sempre attento a trend e fenomeni che interessano le nuove generazioni – ha voluto scoprirlo in occasione della Giornata Europea delle Lingue, che ricorre il 26 settembre di ogni anno proprio per celebrare e promuovere la diversità linguistica.

L’idea diffusa vuole che gli italiani non siano esattamente fluenti nelle lingue straniere, ma il sondaggio di Wiko smentisce questo pregiudizio: il 66% degli intervistati afferma di conoscere più di una lingua. Anche se la passione per il plurilinguismo vince, però, al momento di ordinare al ristorante o in coda al museo, il traduttore automatico simultaneo, per il 72% dei rispondenti, resta sempre una delle migliori invenzioni del nuovo secolo!

Il 60% preferisce ancora utilizzare l’italiano in chat e online, ma sui socialsoprattutto per la Generazione Z, è un’altra storia! Nella comunicazione tra giovani – tra meme, GIF e video – quando si zittisce l’interlocutore con una risposta pronta lo si “blasta”, la migliore amica o l’anima gemella diventano “bae” e per dichiarare la propria approvazione incondizionata per un’idea si esclama “I stan”. In breve, lo slang social è rigorosamente inglese: lo sostiene il 70% degli intervistati.

Se in ambito entertainment, il 53% è più pigro e, per quanto sia affezionato a una serie tv, preferisce attendere che escano gli episodi in italiano, per il 47% dei rispondenti l’utilizzo dell’inglese sul lavoro è sinonimo di maggiore competenza.

Warning (per restare in tema): occhio a gaffe e fraintendimenti! Pare che per più della metà degli intervistati (53%), infatti, le incomprensioni linguistiche siano all’ordine del giorno.

Comunque, all’idea che la lingua del futuro sarà una commistione di diversi idiomi la maggioranza (anche se con uno scarto minimo) si oppone categoricamente, o almeno spera di no. Salvaguardare la diversità linguistica è importante per il 60% dei rispondenti.

Insomma, come si suol dire, “il mondo è bello perché è vario”. La diversità è colore, cultura, ricchezza e opportunità di crescita, e come tale va celebrata, anche online.

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