8 Italiani su 10 credono nel ricondizionato come spinta per l’economia circolare

AAAAAElFTkSuQmCC

Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno avuto un importante impatto economico in tutto il mondo: con la mancanza di forniture e il relativo aumento della domanda, le politiche attuate da vari mercati hanno sottovalutato le potenzialità di un rafforzamento dell’economia circolare, situazione che ha inevitabilmente portato a una discesa del tasso di circolarità. In questo contesto generale negativo, l’Italia è però riuscita a emergere migliorando alcuni indicatori di circolarità rispetto ad altri paesi europei nel 2022.

Partendo da questi piccoli traguardi raggiunti a livello nazionale, Swappie, azienda leader in Europa per l’acquisto e la vendita di iPhone ricondizionati, ha voluto indagare proprio in italia le percezioni e le abitudini dei consumatori sul tema dell’economia circolare e come questa possa essere realizzata anche all’interno del settore tecnologico.

La ricerca condotta da SWG e commissionata da Swappie rivela che nonostante solo 1 italiano su 2 familiarizzi con il concetto di economia circolare, di fronte alla definizione dei suoi principi guida l’82% dei cittadini ne riconosce il ruolo potenzialmente determinante per la tutela dell’ambiente. Rispetto alla sua effettiva capacità di diffondersi, invece, ci sono più scettici che ottimisti: il 23% è convinto che il modello di economia circolare avrà una diffusione notevole, mentre 3 italiani su 5 (59%) sostengono che l’economia circolare non riuscirà a diffondersi abbastanza per essere efficace. È evidente come la popolazione italiana riconosca l’importanza dell’economia circolare per lo sviluppo del Paese e per un percorso verso un mondo più sostenibile, ma guardando alla possibilità concreta che questo modello riesca a prendere piede, tra gli italiani prevale ancora un senso di incertezza.

Lo scetticismo verso il futuro rischia di diventare un rimpianto se non si colgono le opportunità del presente: oltre la metà degli intervistati (57%) ritiene che un nuovo modello di sviluppo più sostenibile basato sull’economia circolare sia un percorso già attuabile. Sono soprattutto le donne e i residenti al nord a sostenere questa affermazione.

Questa visione positiva rispecchia la situazione attuale: stando a quanto emerso dal Rapporto sull’Economia Circolare in Italia (Edizione 2022) del Circular Economy Network, l’Italia, insieme alla Francia, è il Paese che lo scorso anno ha registrato le migliori performance di circolarità: nel Belpaese, la percentuale di riciclo di tutti i rifiuti ha raggiunto il 68% (vs. media europea del 35%) e il tasso di uso circolare della materia ha toccato il 21,6% (vs. media europea del 12,8%).

Se l’economia circolare è un modello realizzabile per la salvaguardia dell’ambiente e della natura, quali sono per gli italiani le pratiche più rilevanti da attuare? Non sorprende che l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l’utilizzo di fonti rinnovabili siano al primo posto, considerando gli attuali incrementi della produzione di rifiuti pro-capite e i rincari dell’energia. Le altre due pratiche determinanti per un mondo più sostenibile, soprattutto per i Millennials, sono il riutilizzo dei materiali e il riuso di prodotti già esistenti con un miglioramento delle caratteristiche originarie: due punti chiave per Swappie, che da sempre promuove il mondo del ricondizionato dando una seconda vita ai device tecnologici e riciclando componenti di iPhone che non possono invece essere rigenerati.

ECONOMIA CIRCOLARE NELLA TECNOLOGIA: UN PERCORSO REALIZZABILE?

L’economia circolare si riferisce a un sistema economico pensato per potersi auto-rigenerare e che attraverso azioni come ricondizionamento, riutilizzo e riciclo punta a estendere il più a lungo possibile il ciclo di vita di materiali e prodotti, riducendo al minimo scarti e rifiuti. Per gli italiani questo modello è applicabile anche nel settore tecnologico: per 3 intervistati su 4 i rifiuti elettronici possono essere trasformati in risorse, avere una nuova vita e quindi essere re-inseriti nel mercato. Ad alimentare questa visione ottimista è anche la preoccupazione per la gestione degli e-waste, diffusa soprattutto tra gli over 40: per la metà di essi questo problema è infatti ancora sottovalutato. Swappie è ben consapevole delle difficoltà legate ai rifiuti elettronici e da sempre li considera come una risorsa, rimettendo in circolo smartphone che altrimenti avrebbero concluso troppo presto il loro ciclo di vita.

Un modo per allungare il ciclo di vita degli smartphone evitando la produzione di rifiuti elettronici è infatti il ricondizionamento, attività principale di Swappie: per oltre la metà degli italiani il ricondizionato è simile al nuovo dal punto di vista del funzionamento (58%) e tra i giovani questa percentuale sale a oltre due terzi. Gli intervistati riconoscono inoltre che lo sviluppo del settore del ricondizionato potrebbe avere un impatto positivo nel limitare i rifiuti elettronici (87%) e nell’educare le persone a un modello di economia circolare (86%). Stupisce positivamente come questo apprezzamento non provenga soltanto dalle nuove generazioni, native digitali e particolarmente sensibili ai temi dell’ambiente. La relazione tra tecnologia ed economia circolare presente nel settore dei ricondizionati raccoglie il favore di giovani e adulti.

La ricerca condotta da SWG ci racconta che il nostro percorso di sensibilizzazione deve continuare, ma è stato fonte di orgoglio scoprire che gli italiani sono consapevoli che un modello di economia circolare anche nel settore tecnologico possa giovare alla salvaguardia dell’ambiente a lungo termine, tanto che, tra coloro che considererebbero l’acquisto di uno smartphone ricondizionato, 2 italiani su 3 individuano nella sostenibilità ambientale il principale vantaggio di questa scelta” commenta Elena Garbujo, Country Manager Italia di Swappie. E conclude: “L’economia circolare e la sostenibilità a lungo termine sono da sempre parte della mission di Swappie, che promuove la valorizzazione della tecnologia e la sua rimessa in circolo. Stiamo continuando a impegnarci per sensibilizzare le persone sul mondo del ricondizionato, sottolineando l’importanza di dare una seconda vita agli smartphone, sia vendendo quelli inutilizzati sia comprando telefoni ricondizionati.”

Quella del ricondizionato è una scelta che ha un impatto positivo non solo sull’ambiente: quasi la metà degli italiani sostiene che i principali vantaggi di uno smartphone rigenerato siano in egual modo la sostenibilità e la convenienza che questa scelta porta con sé.

L’acquisto di un telefono ricondizionato è quindi una scelta win-win, che fa bene sia all’ambiente sia alle tasche dei consumatori.

Una scommessa questa che Swappie sposa fin dalla sua nascita, sottolineando come la tecnologia non abbia una data di scadenza. Questo credo si è sempre riflesso nel posizionamento e nella brand identity dell’azienda che, da oggi, rende il legame con l’economia circolare ancora più evidente grazie a un rebranding visivo fortemente improntato alla sostenibilità. Con il lancio del brand refresh, infatti, Swappie conferma ulteriormente la sua mission: il nuovo slogan “Around for good” rappresenta un inno alla circolarità che sottolinea ulteriormente come la tecnologia non abbia una data di scadenza, ma possa invece avere una seconda vita.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Huawei Mobile Services si aggiorna con nuove funzionalità

Next Post

OnePlus annuncia l’offerta Early Bird per il OnePlus Pad

Related Posts