2021, anno di buoni propositi? Un sondaggio di Wiko svela i più comuni in ambito tech e social

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L’anno nuovo sta per arrivare, manca davvero poco e con esso si riaffaccia il famigerato momento dei buoni propositi e dei progetti per il futuro. Il 2020, si sa, è stato un anno lungo e complicato per molti e Wiko – il brand franco-cinese di smartphone – ha voluto salutarlo con un nuovo sondaggio che ha coinvolto la sua community di Instagram ponendo un accento particolare ai risvolti tech e social delle “new year’s resolutions”. 

Si parte da un assunto: anche quest’anno si stilerà la lista dei buoni propositi. È d’accordo con questa affermazione il 60% dei rispondenti. Per contro, è anche vero che lo stesso 60% dichiara di non riuscire quasi mai a rispettare gli stessi propositi redatti.

Due gettonatissimi buoni propositi come il seguire una dieta di remise en forme e il completare quel bramato corso di lingue online sembrano aver perso fascino. La dieta è un no nel 56% dei casi, mentre il corso convince solo la metà del campione. Probabilmente dopo anni e anni di procrastinazione, si è preferito escluderli in toto dalla lista del 2021.

Entrando invece un po’ più nel vivo del sondaggio condotto da Wiko, si scopre che tra i buoni propositi rientra lo smart working. Comodo sì, flessibile certamente, ma lo smart working ha bisogno di confini. Il 55% dei rispondenti ha infatti ribadito di voler ridurre le ore a esso dedicate.

E le chat? Non ne parliamo! Il 65% ha dichiarato di essersi già portato avanti in vista del nuovo anno con la riduzione e l’eliminazione delle mille chat attive, di cui solo una minima parte si può definire utile. Il 35% ritiene invece che non serva.

Se ne parla continuamente ed effettivamente anche da questo sondaggio emerge l’esigenza di un mirato digital detox. È forte la necessità di staccarsi dallo smartphone aziendale fuori dalle ore lavorative. Lo sostiene il 74% dei rispondenti che si augura, per il 2021, di non rimanere inchiodato al display del proprio cellulare dalla mattina alla sera.

Alla luce di questa risposta, va da sé che un buon proposito sia legato alla volontà di separare la vita privata da quella lavorativa. L’86% non può che trovarsi d’accordo con questa fondamentale divisione. Sicuramente il 2020, con tutte le sue difficoltà, ha portato ad una profonda riflessione su valori e qualità della vita.

Per concludere, tornando a parlare dello smartphone non si può non avvalorare la sua importanza in questo particolare momento storico. Il cellulare è stato un vero e proprio collante per famiglie lontane, per tenere i contatti con gli amici, per informarsi costantemente sul mondo. Si sente però forte l’esigenza di mettere finalmente in pausa videocall e “aperitivi virtuali” per tornare alla vita offline. È praticamente un plebiscito con l’85% dei rispondenti a favore.

Non resta quindi che attendere la fine del 2021 per capire quali buoni propositi sono stati rispettati, quali abbandonati a metà strada e quali spostati direttamente al 2022.

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